A Sassano in mostra le lettere del soldato Vincenzo Penna

Interessante iniziativa a Sassano dove la famiglia Penna, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ha allestito una mostra esponendo le lettere dal fronte della prima guerra mondiale inviate ai genitori dal giovane soldato Vincenzo Penna, morto per le ferite riportate in battaglia, ed alcuni importanti cimeli (divise militari, strumentazione sanitaria, etc.). Dobbiamo essere grati alla famiglia Penna per avere conservato per 101 anni tutta la documentazione relativa alla morte di Vincenzo Penna, il giovane congiunto che ha dato la vita per la Patria.

Lo hanno fatto nel nome di un affetto consacrato dalla tomba. Per questo con Alfonso, Mina e Tiziana c’erano tutti i familiari nell’Aula Aldo Moro di Palazzo Picinni dove la mostra sarà visitabile fino al 10 settembre prossimo per essere poi trasferita a Montesano per le manifestazioni conclusive per ricordare il centenario della Grande Guerra. Alcuni congiunti sono venuti da Roma, altri dagli Stati Uniti e dalla Germania ma c’erano anche tanti cittadini di Sassano che hanno voluto testimoniare la loro vicinanza.

Tra il notevole materiale esposto, di particolare rilievo sono alcune foto del giovane e le lettere dal fronte che il giovane soldato aveva inviato ai familiari per rassicurarli sulle sue condizioni. Sperava di tornare a casa e di vivere la sua vita come dimostra, tra le tante, la lettera con cui chiedeva al padre di inviargli al fronte un paio di stivaletti nuovi ed eleganti “perché mi servono per la libera uscita”. Invece, purtroppo non è andata così.

Vincenzo Penna era nato il 13 marzo del 1896 a Sassano. Il suo sogno era quello di entrare in una banda dell’esercito. Chiamato in guerra in un primo tempo lavorò nelle retrovie come panettiere ma poi fu mandato in prima linea nel 273° Reparto someggiato di sanità. Morì per le ferite riportate in combattimento il 19 agosto del 1917, quindi prima della battaglia di Caporetto che iniziò il 24 ottobre. Verosimilmente, sono due le battaglie durante le quali Vincenzo poté essere colpito: XI battaglia dell’Isonzo che iniziò il 17 agosto con la conquista dell’Altopiano della Baunsizza oppure durante la battaglia del monte Ortigara (inizio il 10 giugno). Più verosimile appare la prima ipotesi.

Furono 8.000 circa i soldati della provincia di Salerno morti durante o a seguito della grande guerra. Il primo a cadere fu Achille Bonito Oliva; il più giovane Cono De Paola di Teggiano (dove era nato nel 1900). Furono 230 i decorati con medaglia al valor militare.

La comunicazione della morte di un soldato veniva data dal reparto di appartenenza o dall'ospedale in cui il soldato era stato ricoverato con una lettera al sindaco del comune di residenza. La formula, pressoché fissa, era la seguente: "Questo Comando compie il doloroso ufficio di partecipare alla S.V. Ill.ma la morte del soldato...., nato il..., avvenuta il .......... per....... Si prega di dare la triste notizia alla famiglia usando i dovuti riguardi". La notizia della morte di Vincenzo fu data ai familiari dal sindaco di Sassano.

Nel corso della cerimonia organizzata a Palazzo Picinni, voluta dalla famiglia e patrocinata dall’Amministrazione Comunale, sono intervenuti il sindaco Tommaso Pellegrino, il parroco don Otello, il giornalista Geppino D’Amico, il colonnello dell’Esercito Giuseppe Totaro, lo storico e archivista Giuseppe Aromando e l’assessore comunale Mario Trotta.

L’augurio è che il materiale custodito venga risistemato e, almeno in parte, pubblicato. Se non fu possibile salvare il Soldato Penna molto si può fare per perpetuarne la memoria. La famiglia ha fatto la propria parte; tocca ad altri continuare l’opera e rendere pubblico il prezioso materiale.

© Cinthia Vargas

© Cinthia Vargas tutti i diritti riservati.