Buccino, presentato il libro Storie di donne senza storia

Nove erano le muse nella mitologia greca. Figlie di Zeus e Mnemosine, erano legate alla musica, l'arte considerata prevalente e , in seguito, a loro è stata attribuita la protezione ad ogni forma di pensiero espresso dagli uomini, in tutte le sue forme: saggezza, storia, eloquenza, persuasione, astronomia e matematica. Proprio alle muse è dovuto il nome della manifestazione “Muse al Museo” tenutasi sabato pomeriggio, nella sala Carla Fiammenghi del Museo Archeologico Nazionale “Marcello Gigante” di Buccino.

L'evento in programma, moderato della Prof.ssa Maria Rosaria Pagni, socio onorario della Pro Loco di Buccino, ha visto l'incontro con lo scrittore e giornalista Giuseppe D'Amico, autore del libro “Storie di donne senza storia” preceduto dai saluti istituzionali di Nicola Parisi, Sindaco di Buccino, Maria Trimarco, Assessore alla Cultura, Lucia Salimbene, Consigliere con Delega alle Pari Opportunità e di Marcello Nardiello, Presidente della Pro Loco. Il libro impreziosito dalla copertina di Adriano Romano, attraverso sette capitoli, narra e descrive molteplici figure femminili che si sono succedute negli ultimi secoli fino ad oggi, nel Cilento e Vallo di Diano. Donne di cui spesso la storia non parla ma che hanno contribuito come si legge nella presentazione alla crescita sociale e culturale dei territori dove hanno vissuto.

Un libro, attraverso gli scritti raccolti da “Geppino” D'Amico da leggere per conoscere quelle vicende che danno maggiore spunto di riflessione sul ruolo femminile e l'importante evoluzione sociale della donna erroneamente relegata a “sesso debole”.

Le letture di alcuni passi dal volume, affidate a Enzo Pietropinto e Adriana Marino, sono state intervallate da momenti musicali curati da Alessandro Cariello, violino, ed Elisa Bottiglieri, chitarra. “Questa ha previsto la luce nel 2009 – precisa D'Amico – che ha già avuto due edizione, è un libro in cui ho cercato di raccontare, basandomi sopratutto sui documenti ma anche sulla tradizione orale, di quello che era la condizione della donna. Ovviamente, dagli secoli scorsi mi sono servito da diversi archivi, per quanto riguarda la tradizione orale, ho saccheggiato i detti che si dicevano nelle nostre famiglie. Il libro si divide in tre parti: una parte dedicata alla storia, un'altra dedicata ai detti antichi perché credo che il dialetto sia l'anima del nostro territorio e debba continuare ad esserlo e poi la terza parte che è dedicata alle conquiste delle donne che hanno dovuto combattere e stanno ancora lottando per far si che la loro emancipazione possa dirsi finalmente completa.” Plaude all'iniziativa il primo cittadino di Buccino che sottolinea le curiosità e l'importanza storica contenute nel testo, nonché, la valenza della manifestazione legata all'otto marzo.

L'evento, come rimarcano le parole dell'Assessore Trimarco, e del Presidente Nardiello ben si inserisce in un azione continua di promozione e valorizzazione culturale del territorio, svolto nello scenario principe che è quello del Museo “M. Gigante”, luogo di cultura per eccellenza, da non vedere semplicemente come contenitore di reperti di un grande passato. Un museo è molto di più, perché parla, sì, del passato ma testimonia l'evoluzione culturale di una popolazione nelle arti che proprio le Muse rappresentavano; occorre ritornare al periodo delle Muse, quando gli uomini avevano sete di cultura, saggezza e conoscenza che erano appannaggio degli Dei.

© Cinthia Vargas

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