Buccino. Furto ai danni di un conosciuto e stimato gestore di supermercato

Ignoti, nel tardo pomeriggio di sabato 4 febbraio, si sono introdotti nell'abitazione del sig. G. D., sovrastante l'attività commerciale dello stesso, in rione San Vito a Buccino con l'intento di perpetrare un furto parzialmente portato a termine. Erano da poco passate le 18 e la signora M., era in casa, al piano sovrastante del loro supermercato, per le solite faccende domestiche, nonché per l'assistenza ad un'anziana congiunta allettata; decide di scendere al piano di sotto per il solito ausilio giornaliero al figlio T. e alla nuora.

Dopo qualche minuto si sentono dei colpi sordi e poderosi provenire dal piano di sopra che hanno attirato l'attenzione della signora M. e degli altri familiari; messi in allarme e valutando che potesse essere un infisso, lasciato aperto, sbattuto di continuo dal vento, decidono di salire al piano di sopra per comprendere il motivo di quell'insistente frastuono. A metà della scalinata esterna che porta al piano di sopra, la sig.ra M. si è visto davanti un uomo con il viso coperto da un passamontagna che lasciava visibili solo la bocca e gli occhi, con una pistola in mano intimando a lei e al figlio e alla nuora poco più sotto, e di ritornare immediatamente al piano di sotto dentro al supermercato dicendo "che era meglio per loro".

Terrorizzati sono rientrati nell'attività commerciale e, chiudendosi in bagno, la nuora allerta le forze dell'ordine. Per altri minuti ancora i rumori, sempre più forti, hanno continuato a far capire che ciò che stava avvenendo nell'appartamento, era ancora in corso. Dopo una decina di minuti è sopraggiunta dapprima una pattuglia di Carabinieri in servizio a San Gregorio Magno e, poco dopo, il M.llo Angelo Solimene della Stazione CC di Buccino, che insieme ai colleghi di San Gregorio Magno non hanno potuto far altro che prendere atto dell'accaduto visto che i malviventi si erano già dileguati. Ai proprietari dell'appartamento e ai Militari dell'Arma, si è presentato uno sconquasso incredibile, la cassaforte incamera da letto, occultata da un quadro era divelta con il muro sfondato e un mare di calcinacci dappertutto. La refurtiva, ancora da quantizzarne il valore, è relativa a monili d'oro di famiglia e una pistola regolarmente detenuta e custodita nella stessa cassaforte.

Sul luogo, rinvenuto anche un pesante martello sequestrato dai Carabinieri per i rilievi ulteriori del caso. Per camuffare il loro introdursi in casa, i malviventi hanno anche smontato un lampione dell'illuminazione del terrazzo della stessa abitazione, svitando la lampadina che si sarebbe accesa con un interruttore crepuscolare. Dalle prima indagini si è capito che i ladri hanno utilizzato il retro della casa per accedere e per la fuga, visto che una rete di recinzione, in prossimità di una strada dietro l'abitazione, è stata deformata vistosamente. Indubbio lo sconcerto per la vicenda consumata in un orario in cui la sig.ra M., o altro familiare, potevano trovarsi in casa peggiorando l'andamento dell'accaduto. Resta l'amaro in bocca per questo fatto che si aggiunge ad altri furti analoghi precedenti, compresi quelli che nello stesso orario di sabato hanno avuto corso in Località Pianelle di Buccino e in altri comuni del circondario dove, purtroppo, il numero di Carabinieri operanti con professionalità e dovizia, sono sottodimensionati per uomini e mezzi, per le esigenze di prevenzione e lotta a questo tipo di criminalità.

Da quel che si percepisce, la popolazione chiede un impegno maggiore da parte dello Stato in questi nei territori interni, spesso si sentono abbandonati anche per altri fattori che determinano la "qualità della vita" in termini di servizi. Amaro il commento di un commerciate locale che sottolinea una triste realtà : "per lo stato sprecone siamo mucche e pecore da mungere, ma un buon pastore ha sempre dei buoni cani per proteggere la mandria o il gregge. Lo Stato è assente; per questi delinquenti c'è una giustizia lenta e inefficace e non c'è certezza della pena, oltre all'impossibilità di difendersi direttamente, visto che si rischia l'imputazione di omicidio per eccesso di legittima difesa."

Quintino Di Vona

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