San Gregorio Magno, decaduto dalla carica di sindaco Onofrio Grippo

Il giorno 28 agosto 2017, il gruppo consigliare del “Quadrifoglio” nelle persone di Nicola Padula, Vito Iuzzolino, Carla Grippo, Gerardo Frunzi e dei consiglieri comunali Gerardo Malpede, Marco Piegari e Mario Policastro hanno presentato una mozione di sfiducia al sindaco di San Gregorio Magno, Onofrio Grippo. A seguito dell'andamento del consiglio comunale riunito in sessione straordinaria, in seduta pubblica di prima convocazione, di martedì 26 settembre, Onofrio Grippo è decaduto dalla carica di primo cittadino. Come da prassi, il Prefetto di Salerno, Dott. Salvatore Malfi ha sospeso il consiglio comunale, in attesa del decreto di scioglimento del consiglio da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella demandando il vice prefetto Dott. Roberto Amantea, alla guida amministrativa provvisoria di San Gregorio Magno. Abbiamo incontrato l'ex primo cittadino di San Gregorio M. per rivolgergli qualche domanda per chiarire l'accaduto.

Onofrio Grippo, facciamo qualche passo indietro e parliamo di tutta questa vicenda e da dove è scaturita... “Le motivazioni, per certi versi, mi sfuggono perché ci sono stati momenti in cui abbiamo collaborato; abbiamo visto la presenza dei consiglieri comunali che facevano parte della maggioranza, per cui, in qualche modo, qualche avvisaglia c'era ma nulla lasciava presagire poi una posizione così, io ritengo, affrettata. Se ne poteva parlare, se ne poteva discutere; c'erano i margini per poter ragionare su questa cosa così importante per la nostra comunità. Anche perché parliamo di un lasso di tempo estremamente breve di questa amministrazione, stiamo parlando di 24 mesi sostanzialmente, per cui eravamo ancora nella fase di programmazione di tutto quello che sarebbe stato dopo l'attività amministrativa di questa amministrazione, per cui, da questo punto di vista, non c'erano grosse motivazioni. Le motivazioni erano altre; evidentemente, sono covate sotto e poi sono affiorate in questo modo così devastante per la nostra comunità.”

Quindi, non c'è stato un tentativo di mediazione di ricucire questa frattura interna alla sua compagine? “Sempre, come è ovvio in questi casi. Ci si prodiga affinché, le fratture, le frizioni si ricompongono. Non voglio essere duro; ritengo poi che, quando la morale, l'etica, per regola della buona politica cozzano poi con la bramosia...perché solo così posso giustificare questo atteggiamento, la bramosia di voler a tutti costi occupare spazi vitali della politica, è logico che poi si arriva a queste situazioni. E' l'unica spiegazione; non ci sono altre spiegazioni valide politiche o di tipo gestionale amministrativo, quindi, è solo questo.”

Questo non determina una situazione di stallo a San Gregorio Magno, con tutte le iniziative che erano state prese negli anni precedenti? “Senza dubbio. Queste sono quelle condizioni che in qualche modo frenano. E' un freno tirato per tutta la comunità, non solo per San Gregorio, in queste circostanze, perché la presenza del commissario sarà una persona di grande livello e, in qualche modo, farà la sua parte, però è sempre una sospensione della democrazia. Certo è che le iniziative ne risentiranno in questo nuovo clima, non solo a San Gregorio, ma in tutte le iniziative del comprensorio di cui San Gregorio fa parte, una parte importante. Ahimè, credo che sia stata veramente una decisione affrettata, anche alla luce di quel che lei diceva riguardo alle iniziative, ma anche a qualche iniziativa che da qui a qualche giorno, qualche mese, era necessario intraprendere. Mi riferisco alle scadenze dei bandi regionali, quelli che da qui a qualche giorno verranno aperti; sono opportunità che non so se poi dopo, in qualche modo, riusciranno a portare avanti. Me lo auguro e noi, in qualche modo, cercheremo da normali cittadini di dare un contributo affinché non si fermi. Questa è una comunità che merita di essere seguita; ha grande capacità. Il popolo gregoriano è un popolo universalmente riconosciuto per il darsi da fare, per cui merita grande considerazione e accortezza, sopratutto, in questa fase così delicata.”

Quale scenario politico si aprirà in virtù delle prossime elezioni... “Non glielo so dire, perché adesso la gente è frastornata; la gente, sinceramente, non capisce, non ha capito questa fretta di voler rimescolare e mettere tutto in gioco e tornare alle urne. Non si è capita questa cosa, per cui, il quadro preciso non si riesce a delineare già da adesso. La nostra compagine è unita, sicuramente, c'è la frattura, col vuoto lasciato dai 3 consiglieri che hanno abbandonato la maggioranza; però, noi proseguiremo per la nostra strada. Siamo convinti di aver fatto bene, di avere le energie mentali giuste, per poter continuare quel discorso che avevamo egregiamente preso e che, in malo modo, non ci è stato consentito di potare a termine.”

Al di là di chi l'ha votato, già nella giornata di oggi, penso che lei è stato in giro e ha percepito gli umori dei suoi cittadini... “Non voglio fare lezioni di umiltà come di solito, amo contraddistinguermi; è logico: la gente, che viene vicino a me, manifesta solidarietà. Immagino la gente che magari è disinteressata a queste cose oppure fa considerazioni diverse rispetto a quelle che esternano con me. Mi pare che c'è lo sconcerto generale, indipendentemente della vicenda personale mia e della mia amministrazione, perché, ripeto, è pur sempre una sospensione della democrazia. Quando il popolo si vede privato della figura che ha legittimamente eletto, in qualche modo, riflette; è un momento particolare. Ho fiducia in questa comunità, ho imparato già ad apprezzarla prima, nell'amministrazione di cui ho fatto parte ed anche adesso durante il mio mandato. In effetti, ancor di più adesso, è una comunità che ha una grande volontà per riuscire a superare in modo egregio questo momento particolare, così com'è accaduto in altri momenti della storia di questo popolo.”

Ieri sera, c'è stato questo consiglio comunale straordinario. Com'è stato il suo decorso? “E' stata una serata emozionante perché si avvertiva il pathos e la preoccupazione della gente; l'aula consiliare era piena di persone. Abbiamo iniziato ricordando un po' tutte le persone, tutti consiglieri e sindaci che, in qualche modo, hanno dato molto, con il loro contributo e con la loro passione, per questa comunità e ho fatto così, perché 2 anni fa morì Pier Angelo Piegari che, per quanto mi riguarda, è il simbolo di questa comunità, almeno negli ultimi 40 anni. Piegari ha gestito la fase più importante di questa comunità: la fase del post terremoto; ed è grazie a lui che questa comunità è riuscita a fare questo percorso così importante. Durante la seduta consiliare, in qualche modo, ho dovuto smontare pezzo per pezzo quelle che erano le ragioni portate nella mozioni di sfiducia e mi sento di dire che l'abbiamo fatto in modo puntuale, con motivazioni valide; abbiamo dimostrato che la mozione di sfiducia era lacunosa ed artificiosa. Non c'erano validi motivi per staccare la spina a questa amministrazione; abbiamo dimostrato questo. La cosa che più ci ha sconcertati è che poi non c'è stata nessuna replica, per cui, non hanno, in qualche modo, aggiunto niente di nuovo rispetto quelle che erano quelle motivazioni, ripeto, estremamente lacunose, artificiose e sopratutto estemporanee, contenute nella mozione.”

© Quintino Di Vona

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