San Gregorio Magno un focus sul randagismo e sui danni da predazione

Gli amici animali spesso fanno parte della nostra vita, in tal modo occorre non solo amarli e prendersene cura ma rispettarne le caratteristiche e le loro differenze, conoscere in minima parte l’etologia animale ci aiuta a condividerne le loro esigenze nel rispetto delle loro particolarità . Quindi meno cappottini agli animali e più rispetto per le loro esigenze, la conoscenza aiuta anche a comprendere un animale in casi di abbandono o di randagismo, un fenomeno che riguarda le città come le aree rurali e che rappresentano un vero problema di gestione se non opportunamente gestito.

Sabato 23 giugno a S. Gregorio Magno, si è discusso dell’argomento in una gremita sala del Consiglio Comunale che ha ospitato esperti del settore. Il Convegno dal titolo “ Lotta e prevenzione al fenomeno del randagismo” organizzato da Olga Robertazzi dell’Associazione "Mettiamoci il cuore", col patrocinio delle Guardie Ecozoofile dell’A.N.P.A.N.A, associazione per la protezione degli animali, si è avvalso della presenza di Giovanni Perretta, naturalista e tecnico faunista esperto in crimini a danno degli animali, di Salvatore Fiore, medico veterinario esperto in malattie infettive e polizia sanitaria e una rappresentanza del "Gruppo Animalisti Volontari" di San Gregorio Magno. Il tema non era particolarmente comune però di grande rilevanza sociale perché coinvolge vari aspetti della politica di un territorio. Giovanni Perretta, di Formia, è specializzato in gestione delle risorse faunistiche e ha raccontato ai presenti le sue esperienze di tecnico in tema di predazione a danno del bestiame in zootecnia, soprattutto per stabilirne le reali responsabilità perché gli animali selvatici si avventano sulle prede disponibili, talvolta però i criteri di difesa umana sono più terribili e devastanti del danno del predatore poiché possono metterne in pericolo la sopravvivenza della specie.

Nella sua "Analisi sul randagismo e considerazioni etologiche e legislative del fenomeno", ha invitato co fermezza a non sottovalutare i problemi solo perché si tratta di animali ma a denunciare "…e segnalare agli Organi competenti e all’autorità giudiziaria le difformità o le violazioni perché esistono leggi al riguardo ben precise e le amministrazioni comunali sono tenute a vigilare e a intervenire al riguardo, soprattutto sul fenomeno del randagismo che vede il Sindaco di una città il primo responsabile della sicurezza, l’igiene e la collocazione degli animali randagi e al controllo dei canili. Occorre che le persone siano informate innanzitutto e poi occorre educare da piccoli alla cura verso gli animali soprattutto quelli di compagnia che vivono con noi” – dice Perretta –“mai più animali abbandonati lasciati alla fame, alle malattie e a un triste destino che riguarda tutti".

Tutti gli argomenti trattati fanno parte del libro "Lotta e prevenzione al fenomeno del randagismo", scritto a quattro mani da Giovanni Perretta e Greta Toldo educatrice cinofila, divulgatrice scientifica e studiosa del comportamento della fauna selvatica, un libro interessante non solo per gli argomenti, ma anche perché fornisce utili e opportuni strumenti. E proprio sul tema dell’abbandono, l’accorata relazione del veterinario dr. Fiore, che non nascondendo una certa commozione nel parlare dei randagi e particolarmente di animali abbandonati, ha fatto commuovere l’intera platea al racconto della disperazione e della paura di un cane abbandonato, ad esempio, che all’improvviso dalla cura , dal tepore e dall’attenzione di persone, dal cibo di una casa, passa alla strada, alle aggressioni, alla solitudine. La solitudine del randagio che sembra una frase bohemiènne nasconde invece un mondo molto interessante non solo dal punto di vista etologico dell’animale ma anche da quello igienico sanitario.

"Molteplici sono i veicoli d’infezione parassitaria – dice Salvatore Fiore – che da un animale selvatico possono passare al randagio, il quale a sua volta può infettare colture, fino all’uomo in un ciclo di sopravvivenza." Tecnicamente il dr Fiore ha segnato un quadro preciso di tipo sanitario e come intervenire. A S. Gregorio c’è un gruppo volontario di animalisti vigile e attivo a garanzia della cura e del rispetto degli animali, molto compatto nel fronteggiare le emergenze. "Auspichiamo un aiuto in questo senso – dice la portavoce Samantha Iuzzolino – perché vi sono diverse problematiche territoriali sulle quali interveniamo da soli e a nostre spese; sogniamo l’adozione del cane di quartiere, un animale curato e amato da un intero quartiere, nutrito e protetto ma nel suo habitat naturale". Le fa eco la Vice Sindaco Rita Robertazzi che emozionata per il recente insediamento della neonata giunta, s’impegna a mettere in rilievo questo tipo di problematiche e a invitare l’amministrazione a prendersene carico.

L’intero evento curato e ripreso in diretta da Volcei Press sui canali in streaming, ha avuto una notevole approvazione non solo per la qualità dell’evento ma per le informazioni ricevute che certamente serviranno a determinare un rinnovato patto d’alleanza tra l’uomo e l’animale.

© Quintino Di Vona

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