Maiuscolo “il sole d’autunno” poesia inedita di Gennaro Scelza

Con immenso piacere, in questi giorni, ho ricevuto una bellissima lirica inedita dal titolo “ Il Sole d’autunno”, del  poeta e scrittore cattolico di spiccata attività intellettuale e fervida immaginazione Gennaro Scelza, cittadino di Angellara (ex Maestro di scuole elementare). Un poema in versi liberi, inedita, scritta in questi giorni afosi di inizio autunno. Una poesia delicata alla stagione con il suo fogliame dalle sfumature rosse e gialle, le zucche e il clima perfetto per maglia pesanti e bevante calde. I nostri sentimenti per questa stagione, infatti, si basano su un concetto dinamico che mette insieme nostalgia per le tradizioni ed eccitamento da nuovo inizio. Una ragione, ma legata sempre ai costrutti sociali, che ci rende amanti di questa stagione. Per (quasi) tutti l'autunno è sinonimo di nuovo inizio; sia che si tratti del ritorno al lavoro dopo le ferie, o dell'inizio di un nuovo anno scolastico.  I colori dell’autunno sono i più suggestivi di tutto l’anno. Più del verde o del bianco della neve. La natura festeggia prima di addormentarsi: i colori delle foglie e della luce del sole sono incredibili. E’ facile amare l’autunno camminando in un bosco, è spettacolare guardare e seguire gli alberi che cambiano colore. Amare l’autunno diventa facile se fai più attenzione ai cambiamenti, a come tutto si modifica nel giro di un mese o poco più. E’ una magia. Poi ci sono le prelibatezze autunnali. Parliamo di zucca, di castagne, di buon vino e funghi. Come fai a non amare l’autunno davanti ad un risotto ai funghi porcini con un buon bicchiere di vino. Si comincia a sentire il profumo dei primi fuochi di legna, dai fortunati possessori di caminetti. E magari si comprano le padelle con i buchi per arrostire le castagne raccolte lo scorso weekend.

La poesia inizia cosi:

Il sole d’autunno

Ci porta la frutta:

Castagne spinose

Il vino dell’uva

Il verdognolo olio d’ulivo.

Fa l’uomo felice

Del dono di Dio.

Nel settenario di versi liberi, l’autore ricorda l’autunno, come la stagione della raccolta dei frutti per eccellenza, frutti di bosco, castagne e funghi, la vendemmia per il vino, la raccolta delle olive, per avere l’olio. Tutti prodotti utili alla vita annuale della famiglia e sono un dono di Dio.

Poi il poeta continua:

Seduta a tavola

la donna saluta.

Il caldo del Sole

Che scalda la casa

Di gioia, d’amore,

di felicità.

In questa sestina, il poeta, descrive un’immagine classica della donna seduta a tavola al sole caldo autunnale, che riscalda la casa di calorosi sentimenti e affetti, gioia, amore e felicità.

Poi l’autore prosegue:

Il cielo sereno

Si riempie di voli:

La rondine parte,

Il tordo ritorna,

i piccoli uccelli

sulle siepi svolano.

In questa sestina di versi, il maestro-poeta si ferma meravigliato, guardando attentamente il mondo esterno, il cielo sereno, azzurro, pieno di voli di uccelli che emigrano come la rondine o come il tordo che ritorna e altri uccelli che volano sopra le siepi.

Poi il poeta conclude:

Intanto si sente

L’inverno che avanza

Si carica di tuoni,

di freddo, di ghiaccio.

I cieli si coprono

di nuvole grigie.

I fiumi si gonfiano.

L’acqua chiassosa trafora gli argini,

si travasa velocemente nel mare.

S’accoccola l’uomo,

accanto al focolare, addormentandosi.

La lirica termina con la visione, che l’autunno è anche un preavviso dell’inverno, con giorni di pioggia, con nuvole grigie e tuoni. Piogge torrenziali che riempiono velocemente i fiumi, che straripano e che si riversano nel mare, mentre l’uomo si rannicchia vicino al fuoco assopendosi al suo calore.

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