Vallo della Lucania: “madre celeste!” poesia inedita di Gennaro Scelza. Lirica dedicata alla madre di Gesu.

Con immenso piacere, in questi giorni, ho ricevuto una bellissima lirica inedita dal titolo “Madre Celeste”, del eterogeneo poeta e scrittore Gennaro Scelza, cittadino di Angellara (ex Maestro di scuole elementare). Un poema in versi liberi, inedita, scritta in questi giorni afosi di meta estate.

Le poesie e i poemi del Maestro, sono lavori che parlano di amore, trattati sempre con molta sensibilità e gentilezza, doti che appartengono a persone nobili d'animo, con una spiritualità poetica alta e raffinata. La lirica Madre Celeste che mi accingo a commentare e riproporre all’attenzione del lettore, è una delicata ode Religiosa, che il poeta Scelza dedica e la riserva alla “Madonna” Maria madre di Gesù. L’autore si sofferma su questa lirica con un atteggiamento delicato, riflessivo, attento e pacato.Il poeta, infatti, dice: O Madre celeste,Tu veglia sul mondo, su l’uomo.

In questo distico, il poeta supplica la Madre di Dio (Gesù), di sorvegliare sul mondo e soprattutto sull’uomo, in questo momento difficile di guerre e di ostilità tra popoli. L’autore prosegue: Fa che il mondo viva in pace: L’amore dell’uomo per il fratello,Bisognoso d’aiuto, di pane.

Nella terzina precedente, l’autore prega la Madonna di far vivere il mondo in pace, ma per questo l’uomo deve essere costruttore di pace e le nostre comunità devono essere scuole di rispetto e di dialogo con quelle di altri gruppi etnici o religiosi, luoghi in cui si impara a superare le tensioni, a promuovere rapporti equi, d’aiuto e pacifici tra i popoli e i gruppi sociali Il poeta continua dicendo: Rivolgi su vecchi, su bimbi. La tenerezza di mamma. Proteggi e rivolgi le tue tenerezze e carezze per i vecchi e i bambini per costruire un futuro migliore per le generazioni a venire.

Poi il maestro Scelza seguita: Fa’ che vengono curati con amore. Non lasciarli nel letto ammalati. Non abbandoniamo i vecchi e gli ammalati nei letti di ospedali senza cura e senza amore. Il poeta conclude dicendo: Tu seduta a lato del figlio Gesù. Chiedi fra gli uomini fratellanza, D’ogni razza, d’ogni religione,d’ogni nazione. Nella Quartina, chiede alla Madonna di cercare di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra.

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