Vallo della lucania: “sei il mio fiore” poesia inedita di gennaro scelza. lirica dedicata alla moglie

Con immenso piacere, in questi giorni, ho ricevuto una bellissima lirica inedita dal titolo “Sei il mio fiore”, del eterogeneo poeta e scrittore Gennaro Scelza, cittadino di Angellara (ex Maestro di scuole elementare). Un poema in versi liberi, inedita, scritta in questi giorni afosi di meta luglio. Una poesia delicata, personale e intima, dove l’autore esprime tutto il suo amore per la compagna della vita. L’ex direttore scolastico e un poeta capace di esprime i suoi sentimenti in modo meraviglioso.  Nei versi il poeta descrive con tenerezza la figura della moglie, ricordandola per il buon senso e il suo profumo che riempie la casa e il vicinato è sarà il filo che lega a ciò che è stato ieri e al domani che sarà  sottolinea la lunga durata della vita vissuta insieme alla compagna.  Nel senso più intimistico del termine, a fine poesia si vede la religiosità e la fede del poeta, proprio per questo, si sente molto vicino ai suoi lettori. Una poetica coraggiosa, condivisa, grazie anche alle pubblicazione su i vari social che apre un mondo su una persona timidissima e riservata, come la maggior parte dei poeti.

La poesia inizia cosi:

Tu sei il mio fiore

Coltivato, per anni.

Con passione, dedizione.

Nel giardino dell’Amore.

 Nella quartina di versi liberi, il poeta paragona la moglie al fiore più bello del suo giardino, curato ed amato  con devozione e passione, giorno per giorno, anno per anno, con lo stesso amore e affetto del primo giorno.

 Poi il poeta continua:

 I tuoi bianchi petali.

Riempiono casa, vicinato.

Di profumo delicato.

 In questa terzina  i capelli bianchi  della moglie sono come i petali bianchi di un fiore, che emettono un profumo delicato, inebriante, che riempie  non solo la casa ma tutto il vicinato.  

 Poi l’autore prosegue:

 Il tuo bianco segno,

È fisso nei pensieri

Per purezza, fedeltà.

 In questa terzina di versi, il maestro-poeta pone in stretta correlazione i capelli bianchi e il sacrificio di una vita intensamente vissuta dedicandosi alla famiglia e al proprio lavoro e pensa a quel bianco  come  simbolo di purezza e fedeltà.

 Poi l’autore procede:

 Quel profumo nel cuore starà.

Resterà la per l’eternità.

 Nei due versi precedente, il poeta ritorna sul profumo che rimarrà nel cuore e nell’eternità per sempre.

 Poi l’autore prosegue:

Ovunque andrò lo porterò. 

Quel profumo, il poeta lo porterà con se, dovunque andrà

 Poi il poeta conclude:

 Quando Dio mi chiama,

Gli dirò: “Grazie Signore,

Per il dono fattomi in vita.”

 La lirica termina con la riflessione sul trapasso dell’aldilà e immagina l’incontro con Dio, che lo ringrazierà per il dono ricevuto nella vita terrena, per quella sua compagna e donna straordinaria, eccellente e unica nel suo genere.

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